Tra i nomi più interessanti, nella Roma Primavera di Alberto De Rossi, spicca quello di Raffaele De Martino. Classe 1986, nato ad Angri (Salerno), è approdato al club di Trigoria quattro stagioni fa, dopo aver frequentato nella propria regione la scuola calcio dell’Invicta. «Quando ho saputo che mi aveva preso la Roma – racconta – la soddisfazione fu immensa. E’ una delle società più prestigiose del calcio italiano, poi mi venne a cercare una persona come Bruno Conti. Un giovane calciatore non può certo chiedere di meglio. Il trasferimento nella Capitale, poi, non è stato troppo traumatico perché tutto sommato sono abbastanza vicino a casa. I miei genitori Rosa e Salvatore, i miei primi tifosi come mio fratello di 13 anni e la mia sorellina di sei, quando vogliono possono venire qui in due ore appena. Mi seguono sempre. Il bilancio di questo quadrienno vissuto in giallorosso? Senz’altro positivo. Ho avuto sempre Alberto De Rossi come allenatore, tranne che in un breve periodo nella Primavera della passta stagione. Mi ha seguito con grande attenzione, facendomi migliorare come calciatore e maturare sul piano caratteriale».

De Martino, sul terreno di gioco, è impiegato nel ruolo di centrocampista centrale: «E’ questa la posizione in cui ho sempre giocato, centrale classico oppure davanti alla difesa. Le mie caratteristiche tecniche? Sono un incontrista e vado bene in fase d’interdizione. Da un po’ di tempo a questa parte, in ogni caso, mi propongo anche parecchio in avanti e segno qualche gol. Come sabato scorso a Messina, nella partita di campionato che abbiamo vinto 4-0. Dopo una punizione nostra respinta dalla difesa dei siciliani, ho calciato in mezzo a quattro avversari, un po’ come Zebina a Torino con la Juventus. Come calciatore vorrei migliorare sul piano offensivo. Da me stesso pretendo tanto, non mi accontento mai». Tra i colleghi più affermati, specie quelli che giocano nel suo ruolo, chi segue con maggiore interesse? «Uno dei miei calciatori preferiti è Ambrosini del Milan. Poi anche Daniele De Rossi». Raffaele, di recente, ha avuto anche la gradita sorpresa della convocazione nell’Under 19 di Paolo Berrettini: «Una cosa che mi ha colpito molto, perché in precedenza non era mai stato in Nazionale. Questa volta invece mi hanno chiamato come sotto età, con gli ’85. E’ stata un’esperienza bellissima. Già far parte della spedizione in Estonia per le qualificazioni è stato straordinario. Sarei stato contento anche se non avessi giocato, invece il mister mi ha fatto fare una ventina di minuti nella prima e 35 nella seconda partita». Quanto alle ambizioni della Roma Primavera in questa stagione, il giovane centrocampista della provincia di Salerno non ha dubbi: «Siamo una bella squadra, tanti ragazzi validissimi che possono fare la differenza. Se facciamo gruppo, rimaniamo umili e non ci deconcentriamo possiamo toglierci tante soddisfazioni».

RAFFAELE DE MARTINO è nato l’otto aprile di 17 anni fa. Dal ’99, anno in cui Bruno Conti lo portò nella Capitale, vive nel pensionato della società a Trigoria. A livello scolastico, frequenta invece l’istituto convenzionato con la Roma. Tra i passatempi, nei rari momenti liberi che l’attività sportiva gli concede, ama la musica e la Playstation. Sogna, come tanti suoi coetanei e compagni, di seguire le orme dei vari Totti, De Rossi e D’Agostino e di essere convocato, quando arriverà il suo turno, in prima squadra. E’ assistito come procuratore da Stefano Antonelli e Danilo Caravello.

(Gianluca Ricci - Il Corriere dello Sport - 20 ottobre 2003)

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